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Ministero della Giustizia - C.C.I. - CHIARIMENTI

12.05.2009
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Ministero della Giustizia - C.C.I. - CHIARIMENTI

Al Sottosegretario

Sen.Giacomo Caliendo


Al Capo Dipartimento del l’o.g., del personale e dei servizi

Dr.Luigi Birritteri


Al Direttore Generale del Personale e della Formazione

Dr.ssa Carolina Fontecchia


Facendo seguito all’incontro dell’11 febbraio u.s. col Ministro Alfano in riferimento all’impegno da lui preso (ma non mantenuto) di dare una risposta a giorni alle OO.SS..

Premetto che almeno 1500 Ufficiali Giudiziari hanno fatto i corsi di riqualificazione (costati una bella cifretta all’Amministrazione) e presentato regolarmente la tesi già nel 2004.

Premetto, ancora, che tutto il Personale UNEP ha subito la rivoluzione lavorativa imposta da ben tre leggi entrate in vigore a marzo del 2006 (l’ultima, la 52/2006) e che, pertanto, avrebbe diritto a vedersi riconosciuto quanto anche le sentenze della Corte Costituzionale ritengono legittimo.

Premetto, infine, che solo agli Ufficiali Giudiziari codesta Amministrazione, sposando le sciagurate tesi dell’ex Capo Dipartimento, ha negato una doverosa progressione giuridica di carriera.

Tutto ciò premesso, da un sommario esame,il D.P.C.M. 11.12.2008 prevede una dotazione organica complessiva del personale amministrativo così suddivisa:

- area terza ----- n. 12.239 dipendenti di cui n.10.975 presenti. Vacanze n.1264
- area seconda ----- n.26.991 dipendenti di cui n.25.960 presenti. Vacanze n.1031
- area prima ----- n.4.472 dipendenti di cui n.4.421 presenti.

I posti in terza area disponibili per un eventuale passaggio sono, in realtà, solo 632, essendovi l’obbligo contrattuale di lasciare almeno il 50% dei posti a concorso esterno.

Pur volendo andare incontro alle richieste delle OO.SS. di ricomporre i processi lavorativi verso l’alto, questa operazione -allo stato- è inibita dalla mancanza di finanziamenti da parte del Tesoro e nulla al riguardo ci è stato fatto sapere dal Ministro, nonostante gli impegni. Da informazioni di fonte riservata,parrebbe che non vi sia alcuna intenzione da parte di Tremonti di aprire i cordoni della borsa. Peraltro, il comma 6 dell’art.10 del vigente CCNL prevede, in maniera chiarissima, che “Nel quadro dei processi di razionalizzazione organizzativa e di miglioramento della funzionalità degli uffici e della qualità dei servizi all’utenza, le Amministrazioni, in prima applicazione, possono effettuare, in via prioritaria e con le procedure previste dal presente CCNL per i passaggi di area, la ricomposizione dei processi lavorativi per i profili della medesima tipologia lavorativa articolati su aree diverse” A tal proposito, trascrivo, per mia mera esercitazione, l’art.13:

Progressioni tra le aree


1. Le progressioni da un’area all’altra immediatamente superiore avvengono nel rispetto dei seguenti principi:
- garanzia dell’accesso dall’esterno nei posti disponibili in ciascun profilo nella misura di cui all’art. 11, comma 2 (accesso dall’esterno).
- valutazione ponderata di tutti i titoli presentati dai candidati, in relazione alle peculiarità professionali che caratterizzano le aree ed i profili cui si riferiscono le selezioni. Ai fini della determinazione del punteggio finale si fa riferimento al titolo di studio, all’esperienza professionale, agli altri titoli culturali e professionali, ai corsi di aggiornamento e di qualificazione professionale ed alle prove selettive finali.


2. Le progressioni di cui al comma 1 sono realizzate nei limiti dei posti a tal fine individuati e si attuano previo superamento di una selezione interna aperta alla partecipazione dei dipendenti in possesso dei requisiti culturali e professionali previsti per l’accesso al profilo cui si riferisce la selezione, in base a quanto previsto dall’allegato A.


3. La selezione interna di cui al comma 2 prende in considerazione:
- i seguenti titoli valutati in relazione a criteri oggettivi formulati con le procedure di cui all’art. 20 (relazioni sindacali nel sistema di classificazione) ed, in tale sede, ulteriormente integrabili:
- titoli di studio e culturali, diplomi di specializzazione o perfezionamento;
- corsi di formazione, anche esterni all’Amministrazione, per i quali sia previsto l’esame finale, qualificati quanto alla durata ed ai contenuti che devono essere correlati all’attività lavorativa affidata;
- qualità della prestazione lavorativa in relazione ai risultati conseguiti, valutata ai sensi dell’art. 22;
- arricchimento professionale desumibile dalla documentazione presentata dall’interessato e valutata in relazione: all’esercizio di mansioni superiori svolte secondo le vigenti disposizioni; allo svolgimento di specifici incarichi professionali nel corso dell’esperienza lavorativa o di ricerche o di studio affidati dall’Amministrazione e da questa attestati; a ulteriori titoli culturali e di studio, pubblicazioni e titoli vari non altrimenti valutati;
- verifica della professionalità richiesta dal profilo superiore attraverso un’apposita prova volta ad accertare il possesso delle capacità acquisite anche attraverso percorsi formativi.

Gli elementi della selezione sono tra loro diversamente combinati e ponderati in relazione alle peculiarità professionali che caratterizzano le aree ed i profili cui si riferiscono le selezioni. In ogni caso i titoli e l’anzianità di servizio non assumono rilevanza prevalente.


4. Non possono partecipare alle selezioni i dipendenti che, negli ultimi due anni, siano stati interessati o da provvedimenti disciplinari, con esclusione di quelli previsti dall’art. 13, comma 2 (codice disciplinare), del CCNL del 12 giugno 2003, o da misure cautelari di sospensione dal servizio, salvo che il procedimento penale pendente non si sia concluso con l’assoluzione almeno in primo grado.”


È di pubblico dominio che nei decreti delegati contenuti nella legge 15/2009 , vi è la previsione che anche i passaggi economici siano soggetti a prove selettive. In parole povere, se non ci sbrighiamo a fare i passaggi economici subiremo l’ennesima beffa dopo quasi nove anni di aspettative frustrate da grossolani errori di valutazione e da demagogiche infatuazioni tanto da parte dell’Amministrazione che da parte sindacale. È giusto pretendere che tutti abbiano la loro riqualificazione ma non è più possibile che pochi condizionino la maggioranza dei Lavoratori del DOG con pretese populiste.

E allora si proceda ad una progressione all’interno delle aree che colmi il gap che il Personale del DOG ha accumulato nei confronti degli altri Dipartimenti: si progredisca di due o tre posizioni economiche tutti, ma non si dica che non si tratta se non possono esser fatti subito i passaggi da un’area all’altra. La maggioranza dei Lavoratori non può più essere ostaggio di B3 od A1.

Il CCNL ed il FUA 2009 sono una prima soluzione ai nostri ritardi, per quel che è possibile fare oggi bisogna agire subito, per il resto si vedrà quando avremo i mezzi. Ma sia chiaro sin d’ora: nessun pateracchio, nessun percorso facilitato, nessuna concessione alla demagogia. I passaggi d’area devono seguire i dettami del CCNL, null’altro.

Dati i comportamenti fin qui tenuti da altri, affermiamo che la “ricomposizione” delle figure professionali può avvenire solo se le figure professionali in questione svolgano le stesse funzioni e, nel caso degli Ufficiali Giudiziari, non è assolutamente così perchè-oltre alla direzione dei servizi e degli uffici, inibita ai B3-la maledetta interfungibilità delle c.d. “funzioni di base” ha avuto luogo solo in parte degli Uffici e, quindi, non vi è alcun presupposto per la previsione dell’art.10 comma 6 e lo sosterremo in tutte le sedi giudiziarie. Si facciano i passaggi economici all’interno delle aree, garantendo la ricomposizione dei “super” con i “normali” per i motivi più volte esplicitati e sia colmato il gap con gli altri Dipartimenti.

In parole povere, due posizioni economiche in più per tutti all’interno dell’area.

Codesta Amministrazione abbia, però, il coraggio di uscire finalmente allo scoperto con proposte concrete, senza nascondersi come ha fatto finora.


Il Segretario Generale

nino laganà


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