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Comunicato stampa - Finanziaria: "Mastella a Prodi e Padoa Schioppa, il mio piano per la Giustizia"

29.09.2007
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Comunicato stampa - Finanziaria: "Mastella a Prodi e Padoa Schioppa, il mio piano per la Giustizia"

Senza risorse, legalità e sicurezza difficilmente garantite, il programma del Governo deve essere rispettato.


La Finanziaria all’esame del Consiglio dei Ministri e le necessità della Giustizia, senza tralasciare l’importante contenimento della spesa già avviato dal Dicastero di Via Arenula e le iniziative di legge assunte e già approvate dal Parlamento o all’esame delle Camere.

E’ con un’articolata lettera che il guardasigilli, Clemente Mastella, si è rivolto oggi al presidente del Consiglio, Romano Prodi, e al ministro dell’economia Tommaso Padoa Schioppa per chiedere che il programma del Governo, che ha individuato una priorità nel recupero di efficienza del sistema giudiziario, venga pienamente rispettato. La giustizia, ha sottolineato il ministro, non è un costo per il Paese, ma il suo buon funzionamento costituisce il volano dell’economia, un fattore essenziale per lo sviluppo.

“Il Documento di Programmazione Economico-Finanziaria 2008-2011, positivamente innovando rispetto al passato, ha riconosciuto ed affermato con forza la centralità del sistema giudiziario ai fini della competitività economica del Paese e quale pilastro dell’ordinamento democratico per la difesa dei diritti individuali e la sicurezza dei cittadini - scrive il ministro - Costituisce ormai un dato comunemente accettato che il malfunzionamento della giustizia disincentiva gli investimenti industriali, rende più difficile la nascita di nuove imprese e produce un impatto negativo sull’efficienza dei mercati finanziari. Del resto, come giustamente sottolineato nello stesso DPEF, tassi di delinquenza elevati, criminalità e corruzione ostacolano anch’essi lo sviluppo economico ed esercitano un effetto dissuasivo nei confronti degli investitori.

In sintesi: la Giustizia, una Giustizia che funziona, è un fattore di sviluppo, non un costo per il Paese; al contempo, essa è strumento insostituibile per la sicurezza dei cittadini. Tutto ciò si ritrova nella priorità data nel Programma di Governo, e più volte ribadita dal Presidente del Consiglio, al recupero di efficienza del sistema giudiziario.

In attuazione di questi indirizzi fondamentali, il mio ministero ha prodotto un importantissimo volume di innovazioni normative che, adottate dal Consiglio dei Ministri, sono state già approvate dal Parlamento - come la riforma dell’Ordinamento giudiziario - o si trovano ora all’esame delle Camere (DDL sull’accelerazione dei processi civile e penale, sull’istituzione dell’Ufficio per il Processo, ecc.).

In tale contesto, il Ministero della Giustizia ha anche avviato una importante azione di contenimento della spesa. Basti pensare, a solo titolo di esempio, alle iniziative in materia di intercettazioni telefoniche giudiziarie, che produrranno nel prossimo futuro cospicui risparmi, oppure al profondo riordino della magistratura militare proposto e sostenuto con coerenza insieme al Ministro della Difesa.

Senza contare che proprio il recupero di efficienza e la diminuzione dei tempi del processo libererà le risorse finanziarie oggi impiegate per far fronte ai risarcimenti causati dalla violazione degli standard europei di ragionevole durata.

Si consideri inoltre che il drastico taglio operato nel quinquennio 2001-2005 ai fondi per il funzionamento della Giustizia ha condotto l’Amministrazione ad un ingentissimo indebitamento e a enormi difficoltà nella gestione quotidiana dell’intero sistema giudiziario.

Né risposte adeguate possono venire da erronee indicazioni contenute nel Libro Verde sulla spesa pubblica.

In vista della discussione in Consiglio dei Ministri delle proposte del Ministro dell’Economia relative alla Legge Finanziaria, sento dunque il dovere istituzionale di ricordare che il difficile percorso verso il recupero di efficienza del sistema giudiziario - al quale siamo tenuti anche in adempimento di precisi obblighi assunti in sede europea - non potrà essere intrapreso e portato a compimento a costo zero. Esso richiede al contrario una costante volontà politica che si sostanzi in coerenti scelte nella legge di bilancio. Ne va della complessiva credibilità dell’azione del nostro Governo nei confronti dei cittadini italiani.

Mi riferisco in primo luogo alla necessità di finanziare il complessivo riordino della magistratura onoraria con interventi urgenti per il riassorbimento del contenzioso pendente. Mi riferisco inoltre al bisogno di cominciare una plausibile programmazione degli investimenti fin d’ora necessari nel campo dell’edilizia giudiziaria e penitenziaria. Servono fondi per l’avvio e la diffusione entro l’anno prossimo del processo telematico. E’ assolutamente necessaria l’autorizzazione alla copertura di quote significative delle carenze prodottesi negli ultimi anni negli organici della magistratura e del personale amministrativo. Serve insomma il supporto finanziario richiesto per la realizzazione delle iniziative minime proposte dal mio dicastero al Ministero dell’Economia in sede di predisposizione della Legge Finanziaria.

Non posso invece non esprimere la mia preoccupazione qualora avessero fondamento talune indiscrezioni giornalistiche le quali segnalano l’intenzione del Governo di procedere ad un’automatica e generalizzata riduzione del limite massimo di permanenza in servizio dei magistrati, ciò che determinerebbe il verificarsi di un improvviso e drammatico vuoto nei relativi organici, con effetti dirompenti sulla funzionalità del servizio giudiziario. Condivido infine la preoccupazione espressa dal Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura circa la permanenza di interventi che hanno inciso in passato sul trattamento economico dei magistrati e che oggi, anche alla luce del mutato quadro di finanza pubblica, non hanno più ragione di essere.

Conto sulla vostra sensibilità istituzionale per un’attenta e serena valutazione delle esigenze della Giustizia italiana”.


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